L’aumento delle accise sul gasolio sarà progressivo. Intanto il rimborso resta
L’avvio delle consultazioni pubbliche sul tema dei SAD ha generato confusione e malintesi. Facciamo chiarezza.
Il Ministero dell’Ambiente avvia le consultazioni pubbliche in tema di sussidi ambientalmente dannosi e le testate giornalistiche sembrano fare a gara ad alzare un gran polverone sull’aumento dell’accisa sul gasolio. Vediamo in cosa consiste la logica a saldo zero, quando e se quest’aumento si verificherà e cosa cambia in materia di rimborso accise gasolio per autotrasportatori.
Aumento delle accise sul gasolio: un falso allarme che va affrontato
Nel mese di agosto il Ministero dell’Ambiente ha avviato la consultazione pubblica online del lavoro di revisione svolto dalla commissione interministeriale circa proposte di articoli da inserire nella prossima Legge di Bilancio.
Tra i punti affrontati in sede di consultazione, ce n’è uno che ha suscitato numerose polemiche, ossia l’allineamento del costo dell’accisa sul gasolio a quello già adottato per la benzina.
In realtà si tratta di un grande malinteso, alimentato dalle numerose fake news pubblicate circa un imminente – più che prossimo – aumento del costo dell’accisa sul gasolio. Un allarme che ha messo in allerta le associazioni e le imprese di un settore già duramente provato per le difficoltà affrontate durante e dopo il lockdown.
Le reazioni seguite sono state diverse; Conftrasporto ha minacciato di proclamare uno stop dei trasporti, qualcuno ne ha approfittato per controproporre l’eliminazione dell’Iva dal costo dell’accisa. L’associazione Assopetroli ha affermato che se si vuole allineare il costo dell’accisa sul gasolio a quello della benzina, si dovrebbe procedere con una conversione su un valore intermedio. Ma ancora, esponenti che hanno confuso le necessità evidenziate dal ministero, affermando che l’allineamento delle aliquote non è la risposta giusta per trovare denaro utile al rinnovamento del parco veicolare del settore trasporto.
È importante fare chiarezza e non generare allarmismi: i provvedimenti in oggetto riguardano un aumento che – se confermato – tutto è tranne che imminente.
La transizione ecologica coinvolge anche il settore dei trasporti
“. . . Abbattere i sussidi ambientalmente pericolosi nello spirito di quella transizione ecologica che era già necessaria, ma che ora è ancora più urgente per costruire il New Green Deal dopo l’emergenza Covid”.
Così spiega il Ministro Sergio Costa, per motivare l’avvio delle consultazioni pubbliche circa l’abolizione dei SAD, i sussidi ambientalmente dannosi.
Riguardo all’allineamento del costo dell’accisa sul gasolio a quello della benzina, il Governo intende applicare la cosiddetta “logica a saldo zero”. Si tratta di eliminare gradualmente l’attuale beneficio previsto in relazione ai SAD, per poi usare le risorse liberate per incentivare azioni virtuose per l’ambiente in favore degli stessi settori e delle stesse imprese che ad oggi beneficiano dell’agevolazione.
Dunque, l’allineamento in questione potrebbe cominciare il 1° gennaio 2021 e terminare il 1° gennaio 2030. Pertanto, ci vorranno ben nove anni prima che il prezzo dell’accisa sul gasolio aumenti, passando a 728,4 € per 1000 litri.
Ad oggi, il costo dell’accisa sul gasolio usato come carburante è minore rispetto alla benzina. Questa differenza causa alle casse dello Stato una perdita di 4,9 milioni di euro di gettito, che potrebbe invece essere usato per investimenti green.
È opportuno precisare anche quanto chiarito dallo stesso Ministero, ossia che l’aumento non riguarderà le imprese dedite al trasporto merci che impiegano veicoli di massa superiore a 7,5 tonnellate, né chi si occupa di trasporto passeggeri regolare. Queste categorie, infatti, sono già interessate da un’aliquota accisa specifica e indipendente.
Il progetto governativo prevede che il rimborso delle accise per gli autotrasportatori dal 2021 al 2031 potrebbe aumentare e passare da 32,4 milioni a 648,7 milioni di euro. E solo nel 2031 l’agevolazione potrebbe essere eliminata.
La rimodulazione dei SAD in tema di accise
Le ipotesi sottoposte a consultazione riguardano la rimodulazione di diversi SAD. Tra questi ci sono: l’accisa agevolata sul gas naturale impiegato per le attività di estrazione degli idrocarburi, l’esenzione dall’accisa sui prodotti energetici usati per la produzione di magnesio da acqua di mare, la riduzione dei costi per i prodotti energetici impiegati per il riscaldamento e come carburanti per autotrazione delle forze armate.
Come intende intervenire il Governo in questo campo?
Se per l’accisa sul gasolio il Governo sceglie di applicare la logica a saldo zero, in altri ambiti prevede di adottare aumenti graduali al fine di allineare le aliquote accisa oggi agevolate a quelle normali, negli anni 2021 e 2022.
Il denaro ricavato da questa modulazione consentirebbe allo Stato di ricavare 5,4 milioni per l’anno 2021, 11,1 milioni nel 2022 e 15,5 milioni di euro nel 2023. I soldi risparmiati andrebbero poi a popolare il Fondo previsto dal Ministero della Difesa e verrebbero impiegati per l’acquisto di veicoli a basso impatto ambientale da mettere a disposizione delle forze armate nazionali.
Inoltre, le somme risparmiate potrebbero essere impiegate per introdurre un credito d’imposta per investimenti ambientalmente sostenibili da mettere a disposizione dei settori specifici coinvolti nella modulazione.
Il rimborso accise gasolio per autotrasportatori resta!
Come già precisato sopra, le future modulazioni previste nel progetto di allineamento dei costi accisa del Governo non interessano le imprese interessate dal trasporto merci con veicoli di massa superiore a 7,5 tonnellate.
Queste realtà possono ancora approfittare del rimborso accise per il gasolio consumato per autotrazione e recuperare 0,21 € per ogni litro di gasolio.
In merito ai mezzi ammessi all’agevolazione, è bene chiarire che, stando alle ultime notizie ufficiali, dal 1° ottobre 2020 restano esclusi i mezzi euro 3; quelli euro 4 invece saranno esclusi dall’agevolazione a partire dal 1° gennaio 2021.
La cadenza trimestrale consente alle imprese di fare richiesta di rimborso il mese successivo al periodo appena trascorso. Ottobre è il prossimo mese utile.
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