Autotrasporto merci tra costi, energia ed emissioni: sollevare un settore in affanno
Dal peso delle emissioni di CO2 del settore trasporti all’attuale costo del gasolio. Le aziende hanno bisogno di soluzioni efficaci ed immediate. Ecco le nostre.
È possibile ridurre i costi aziendali e al contempo fare la propria parte per contribuire alla riduzione delle emissioni nocive del settore trasporti? Le aziende dedite al trasporto merci sono alla costante ricerca di soluzioni immediate ed efficaci per ottimizzare il rendimento della flotta e diminuire le uscite economiche. Una ricerca che rischia di sottovalutare la potenza di strumenti e agevolazioni semplici, ma efficaci.
Costi, energia ed emissioni del trasporto merci: incalza l’affanno delle flotte
I consumi energetici e le emissioni di CO2 del settore trasporti, assieme a quelli delle industrie energetiche, sono quelli che incidono di più sul valore totale sia dei consumi di energia che sulle emissioni complessive della nazione.
Nell’intento di conseguire un maggiore successo imprenditoriale, riducendo al contempo i costi aziendali e l’impatto ambientale dei propri veicoli, le aziende italiane sono alla costante ricerca di soluzioni innovative che possano consentire loro di raggiungere questi molteplici obiettivi.
L’acquisto di veicoli a basse emissioni comporta ingenti uscite di denaro dalle casse aziendali; certo ci sono le agevolazioni che lo Stato mette a disposizione, ma spesso si tratta di un credito postumo che non risolve il problema delle risorse finanziarie da investire nell’immediato.
Le flotte impegnate del trasporto merci sono abituate, inoltre, a viaggi a lunga percorrenza ed hanno bisogno di grosse quantità di gasolio; risorsa che talvolta viene acquisita presso i distributori stradali – proprio per tentare di risparmiare qualche euro – per poi essere distribuite mediante l’ausilio di cisterne aziendali.
Insomma, in tempi in cui l’attività lavorativa si è ridotta – causa pandemia – la corsa al risparmio o al recupero di denaro degli imprenditori delle flotte aziendali diventa incalzante.
Roadmap for a low carbon economy: come contribuisce il settore trasporti?
Il Roadmap for a low carbon economy (UE – 2011) fissa diversi obiettivi da raggiungere in tema ambientale entro il 2030/2050, tra questi anche la riduzione del 60% delle emissioni di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Il settore trasporti vuole contribuire all’obiettivo europeo e prevede una riduzione dell’80-95% delle emissioni dei GHG. Per il raggiungimento di questo scopo, negli anni, sono state individuate diverse misure:
- Dimezzare entro il 2030 la presenza di auto con motore a scoppio in città fino ad eliminarle del tutto nel 2050
- Spostare su ferrovia gran parte del trasporto passeggeri a media distanza entro il 2030
- Ridurre almeno del 30% entro il 2030 il trasporto di merci con più di 300 km mediante un maggiore impiego di vie d’acqua e di ferrovia (50% entro il 2050)
- Aumentare l’impiego di carburanti a basse emissioni per il trasporto aereo fino a raggiungere il 40% entro il 2050
- Ridurre del 40-50% entro il 2050 le emissioni di CO2 derivate dall’impiego di olio combustibile per il trasporto marittimo
Nel corso di questi anni, l’Italia si è impegnata per allinearsi agli obiettivi ambientali indicati dall’UE, fissandone nuovi in ambito nazionale. Sono stati raggiunti molti risultati e in merito al trasporto merci, dal 1990 al 2018, sebbene il traffico totale risulti aumentato del 4,6%, dal 2000 al 2018 il dato diminuisce con un – 7,3%.
I carburanti a basso impatto ambientale e l’elettricità vengono preferiti ai combustibili fossili tradizionali, tuttavia il peso di questi risulta ancora minoritario sul totale dei consumi.
Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, nel 2017 in Italia i trasporti sono responsabili del 23,3% delle emissioni totali e il trasporto su strada contribuisce con il 93,6% sul totale delle emissioni di CO2.
Negli ultimi anni le emissioni inquinanti prodotte dal trasporto su strada calano, grazie soprattutto ai miglioramenti tecnologici apportati ai veicoli.
GSE: ecco quanta energia consuma il trasporto su strada
Con il rapporto “Energia nel settore trasporti” il GSE – Gestore dei Servizi Energetici – ha esposto i risultati ricavati da attività di monitoraggio ufficiali e armonizzate a livello europeo.
Secondo i dati relativi all’anno 2018, il consumo totale di energia del settore trasporti è pari a 39,4 Mtep, quasi più di un terzo del totale dei consumi energetici della nazione.
I prodotti petroliferi, tra cui il diesel, sono quelli che incidono di più sul consumo energetico totale (prodotti petroliferi 83% del totale – diesel 55%). Meno dispendiosi sono invece prodotti come biocarburante, gas ed elettricità, per i quali si attesta un consumo energetico pari a 3% del totale.
Secondo i dati esposti dal GSE, circa la modalità di trasporto, quella che consuma più energia è il trasporto su strada, nel 2018 pari all’83% del totale, seguito dall’aviazione con quasi il 12% del totale.
Flotte trasporto merci: l’impegno per l’ambiente c’è, ma chi pensa alla riduzione dei costi aziendali?
Il prezzo del gasolio è in aumento. È quanto traspare dai costi di esercizio pubblicati dal MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).
A distanza di sei mesi dall’inizio del 2020 e a seguito di un duro periodo, inevitabilmente influenzato dagli effetti della pandemia di Covid-19, il prezzo del gasolio per auto è sicuramente più basso rispetto a quanto registrato nel primo mese dell’anno, ma certamente più alto rispetto ai mesi precedenti. Circa più di 16 € rispetto a quanto rilevato a maggio 2020.
A luglio, il prezzo del gasolio è pari a 1272,46 € per 1000 litri; di questa cifra 425,60 € corrispondono al prezzo industriale, 229,46 € a quello dell’Iva e 617,40 € a quello dell’accisa.
Il costo del gasolio per veicoli commerciali e industriali
I costi di esercizio pubblicati dal MIT per i veicoli adibiti al trasporto commerciale vengono differenziati secondo la massa complessiva del mezzo: quelli con ptt (massa totale a terra) fino a 7,5 tonnellate e quelli con ptt superiore a 7,5 tonnellate.
Il costo del gasolio per questi veicoli risulta quindi pari a:
- 1.043 € al litro per veicoli con ptt fino a 7,5 tonnellate (prezzo al netto d’Iva non applicata)
- 0.828 € al litro per veicoli con ptt superiore a 7,5 tonnellate (prezzo al netto d’Iva non applicata e del rimborso delle accise)
Recupero accise e software gestione flotta: basta poco per sollevare l’azienda e favorire l’ambiente
Il rimborso accise per il gasolio consumato per autotrazione consente di recuperare quanto speso per l’imposta nel momento di acquisto del carburante. È possibile chiedere il rimborso delle accise per i veicoli destinati al trasporto merci aventi massa complessiva a pieno carico pari o superiore a 7,5 tonnellate e classe ambientale pari o superiore alla euro 3.
Il rimborso delle accise è un’utile soluzione per le flotte che in questi mesi hanno subito un calo delle spedizioni; infatti, grazie alla retroattività di due anni chi ha consumato gasolio per autotrazione e non ha chiesto il rimborso delle accise negli anni precedenti può ancora farlo, recuperando così fino a 0,21 € per ogni litro di gasolio consumato.
Chi intende agire per il bene dell’ambiente riducendo le emissioni atmosferiche dei propri veicoli può farlo mediante l’acquisto di un software di controllo innovativo per flotte aziendali.
Fleet è il prodotto che i nostri ingegneri hanno ideato per offrire una valida soluzione alle flotte che intendono monitorare i consumi, i costi, il rendimento della flotta e allo stesso tempo migliorare l’attività quotidiana ottimizzando tempi e operazioni.
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